
Per alcune persone, a causa degli orari di lavoro, degli impegni pressanti o per pura e semplice incapacità di gestire bene gli orari dei pasti principali e/o degli spuntini, mangiare diventa sinonimo di “sgranocchiare o sbocconcellare” qualcosa di occasionale, non programmato e non sempre salutare per il nostro organismo.
Le ore del mattino non sfuggono a questa “deregulation alimentare” e non sono davvero poche le persone che escono di casa e affrontano la giornata attiva, senza fare nessun tipo di colazione. In questo caso la carenza di energia, accusata poi, nel corso della mattinata, non porta certamente a pianificare, in modo ottimale, la presa di cibo e induce, al contrario, ad accontentarci di un caffè, a mangiare dolci, merendine, cracker, schiacciatine e quanto di “immediatamente disponibile” possa essere trovato e mangiato in tutta fretta e in antitesi con i basilari concetti di alimentazione equilibrata e salutare.
Il pranzo di mezzogiorno, per chi lavora lontano da casa e non riesce a ritagliarsi una pausa pranzo strutturata, spesso si trasforma in un salto di orari e, in alcuni casi, in un salto totale del pranzo, oppure ad una sua riduzione a livelli della presa di un toast, un panino, un trancio di pizza, una focaccia o un semplice e occasionale snack dolce o salato.
Un pasto di mezzogiorno frugale, insufficiente, squilibrato in nutrienti essenziali, è un valido presupposto per giungere alla cena serale con “fame atavica” e, in questo caso, la maggior parte dell’introduzione energetica si avrà proprio nel momento che precede le ore serali, meno attive, nella maggior parte dei casi, per la popolazione, che spesso si rilassa, o addirittura dorme, ben presto, sul divano, dopo la fine della cena.
Infine le ore tarde della sera o della notte, rappresentano un rischio concreto, per le persone che non si decidono mai ad andare a riposare, per “gratificarsi con l’assunzione di qualcosa di buono” che, data l’ora, non è quasi mai un pasto strutturato, ma un “aprire la dispensa o il frigorifero” a caccia di alimenti accattivanti, calorici e, in definitiva, assai poco dietetici.
Pianificare meglio, la nostra presa di cibo, nel corso dell’intera nostra giornata abituale, può certamente portare grande giovamento per la salute di coloro che non badavano mai all’orologio e pensavano che, mangiare quando si abbia appetito, senza regole temporali, fosse la soluzione ideale per il loro organismo, senza ascoltare i messaggi che l’organismo stesso mandava loro, quali i cali di energia, sonnolenza, difficoltà digestive, presenza di meteorismo addominale, fino ad arrivare a cali di efficienza fisica e di attenzione durante il volgere della giornata lavorativa, di studio o ricreativa.
Una sana prima colazione, un piacevole spuntino mattutino, rispettare la pausa pranzo di mezzogiorno, inserire ogni giorno una piccola merenda pomeridiana e non cenare ad ora troppo tarda, sono capisaldi di salute per la popolazione che desideri, non solo fare prevenzione dalle malattie metaboliche, che tanto affliggono la società moderna, ma vivere in piena energia e benessere ogni scelta quotidiana a tavola!
Dr. Roberto Vergani, Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione
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