
E’ comprensibile, davvero del tutto umanamente comprensibile, che molte persone in sovrappeso, in obesità o in grande obesità, decidano di “farla finita con le mezze misure” e, costi quel che costi, provare ad assicurarsi un risultato sorprendente, in un tempo breve o brevissimo, arrivando addirittura a mettere in atto la strategia di “saltare uno o più pasti” nella giornata.
La scelta di risparmiare chilocalorie introdotte, evitando di assumere uno o più pasti, nell’arco della nostra giornata alimentare, teoricamente, potrebbe apparire come uno strumento valido, nel togliere qualche centinaio di chilocalorie al nostro organismo, ma proprio questa “strategia d’attacco frontale” all’eccesso di peso, si dimostra davvero vincente nel lungo periodo?
Vediamo insieme di compiere qualche breve riflessione che ci consenta di dare risposta a questo interrogativo, iniziando da quale pasto si decida di non assumere:
- Evitare di fare la prima colazione significa creare un intervallo alimentare dalla cena del giorno precedente che, anche se fatta a ora leggermente tarda, raramente ci porterebbe a terminare l’assunzione di nutrienti oltre le ore 22.00, senza poi approvvigionare il nostro organismo fino allo spuntino di mezza mattina del giorno dopo, qualora venga assunto lo spuntino, altrimenti fino al pranzo delle ore 12.30 – 13.00 del giorno dopo … un lasso di tempo davvero molto importante, durante il quale il nostro organismo viene lasciato senza un pronto ed equilibrato supporto nutrizionale.
- Saltare totalmente il pranzo di mezzogiorno, in particolar modo per coloro che sono molto dinamici e attivi, nel corso della loro intera giornata, non sembra certamente la strategia vincente per mantenere una sensazione di energia e di benessere nelle lunghe ore del pomeriggio, in particolare per coloro i quali, per impegni quotidiani importanti, non riescono poi a cenare se non ad ora tarda o molto tarda.
- Altre volte è la cena, il pasto che pensiamo di non assumere, nel tentativo eroico di perdere peso prima possibile, ma anche in questo caso occorre osservare come, anche nel caso di un pranzo di metà giornata, del tutto abbondante, sono davvero tante le ore del pomeriggio e della nottata, da affrontare senza nessun altro supporto nutrizionale, fino alla prima colazione del giorno successivo.
Come ben si evince, da queste brevissime riflessioni, saltare uno dei pasti principali della nostra abituale giornata alimentare, non solo destabilizza il nostro metabolismo, ma potrebbe nascondere l’insidia di “farci abbuffare” in modo incontrollato e non salutare, quando giungeremo affamatissimi, al pasto successivo.
Forse, con un pizzico di pazienza in più, riusciremo a perdere peso e a mantenere i risultati di peso ottimale stabilmente nel tempo, non solo “non saltando nessuno dei pasti principali”, ma ottimizzando le scelte che ci guidano nella composizione di quei pasti principali, senza eccessi, senza carenze e con facilità di digestione e di trasformazione in energia metabolica di quanto assunto con gli alimenti che avremo opportunamente scelto.
Forse, con un pizzico ancora di lungimiranza in più, riusciremo a perdere peso e a mantenere i risultati di peso ottimale stabilmente nel tempo, non solo “non saltando nessuno dei pasti principali”, ma “aggiungendo” un piccolo spuntino a metà della nostra mattina e un ulteriore spuntino a metà del nostro pomeriggio, in particolare se il nostro stile di vita, nel corso della giornata, si dimostra particolarmente attivo e dinamico.
In conclusione: la forza di non giungere mai affamati al pasto successivo e la conseguente la maggior capacità di assumere pasti equilibrati in nutrienti, scegliere cibi non troppo calorici e di facile digeribilità, si traducono in un miglioramento del nostro stato di benessere talmente facile da apprezzare, da farci assolutamente desistere, per tutto il resto della nostra vita, da ogni perdente proposito di saltare i pasti, decisione che non porta assolutamente alcun risultato positivo e ci allontanano, al contrario, dalla possibilità di avere sempre l’energia giusta al momento giusto, oltre al privarci del piacere di mangiar sano!
Dr. Roberto Vergani, Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione
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