
Chi soffre di ipercolesterolemia, da sempre ha sentito affermare che la buona regola, a tavola, è di bandire, il più possibile, i formaggi dalla propria dieta … ma è davvero così?
Prima di tutto occorre ricordare che il colesterolo non è, di per sé dannoso alla salute, ma solo la sua presenza in eccesso, scientificamente, predispone significativamente all’insorgenza di problematiche metaboliche anche gravi.
Dobbiamo poi aggiungere un secondo aspetto di grande rilevanza e affermare che non tutto il colesterolo presente nel nostro organismo ha origine alimentare, ma la maggior parte (70% circa) deriva da produzione metabolica da parte del nostro corpo e solo la restante parte, dall’introduzione alimentare attraverso i cibi che scegliamo di mangiare.
Potrebbe allora apparire del tutto inutile, viste queste premesse, rinunciare ad assumere formaggi e rinunciare, in modo generalizzato, a compiere scelte attente a tavola, riguardo il colesterolo?
Certamente no, in quanto una riduzione significativa, di almeno un poco, della una quota parte del 30% di apporto di colesterolo con la dieta è certamente un risultato positivo e degno di tutta la nostra attenzione e, inoltre, occorre ricordare come una corretta alimentazione sia in grado, non solo di apportare un quantitativo controllato di colesterolo, ma di aiutarci ad assumere cibi protettivi, in grado di limitare l’assorbimento intestinale di colesterolo e promuovere una buona funzionalità del microcircolo, allontanando, in tal modo, i rischi di incorrere nella malattia aterosclerotica e in altre temibili complicanze cardio-vascolari.
Come per tutti i cibi, vale allora la buona regola di conoscere il gruppo alimentare che vorremmo inserire, nella nostra alimentazione, in questo caso i formaggi, in modo da decidere saggiamente come, quando e quanto inserirli nella nostra dieta equilibrata.
Fatte queste importanti premesse, vediamo insieme il quantitativo di colesterolo, in milligrammi, contenuto in 100 grammi dei seguenti formaggi di uso comune:
Asiago | 90 |
Brie | 99 |
Burrata | 106 |
Caciocavallo | 90 |
Caciotta | 90 |
Camembert | 77 |
Crescenza | 53 |
Edam | 79 |
Emmenthal | 100 |
Feta | 68 |
Fontina | 82 |
Gorgonzola | 87 |
Grana | 98 |
Groviera | 100 |
Mozzarella | 48 |
Mozzarella di bufala | 56 |
Parmigiano | 95 |
Pecorino | 104 |
Provolone | 101 |
Ricotta vaccina | 32 |
Ricotta di pecora | 51 |
Stracchino | 90 |
Taleggio | 90 |
Come possiamo ben comprendere, l’assunzione di 100 grammi di formaggi, nella maggior parte dei casi ci consente di restare al di sotto della soglia dei 100 grammi di colesterolo assunto con la dieta e, se pensiamo che il limite di colesterolo consigliato, nell’intera nostra giornata alimentare ammonta a 300 milligrammi, possiamo ben capire che, una modica porzione di formaggi, possa, senza dubbio, trovare la giusta collocazione, all’interno di una proposta dietetica equilibrata, sana e nutriente.
Come sempre, l’eccesso di grammatura assunta può fare la differenza, mentre la giusta quantità, l’accompagnamento dei formaggi con le verdure, fonte preziosa di fibra alimentare, può aiutare a modulare l’assorbimento intestinale del colesterolo ed esercitare un ruolo protettivo su di noi.
Ricordiamoci che il Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione è sempre al nostro fianco per ottimizzare l’inserimento dei formaggi, se gradito, in modo da non indurci a superare i valori ottimali di colesterolo, indicati nella nostra giornata alimentare e per consigliarci gli abbinamenti nutrizionali in grado di svolgere azione protettiva nei confronti dei nutrienti potenzialmente negativi, quali l’eccesso di colesterolo.
Dr. Roberto Vergani, Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione
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