Che tipo di invitati siamo?

Che tipo di invitati siamo?

Siamo stati invitati ad una cerimonia importante, ad esempio al matrimonio di un parente o di un amico carissimo e finalmente, dopo lunga attesa, ci stiamo sedendo a tavola … ed allora è proprio il momento, simpaticamente, di scoprire che tipo di invitati noi siamo!

Alcuni invitati amano essere protagonisti, anche se la festa non è stata direttamente organizzata da loro e sono, per propria indole e natura, molto dinamici, si rendono spontaneamente utili, non stanno fermi mai un solo minuto e si godono, in modo particolare, gli aspetti dello stare bene insieme e della possibilità di socializzare con gli altri invitati al meeting, pensando al cibo come ad un dettaglio di una certa importanza, ma non come all’unico scopo che ci ha indotti a prendere parte all’evento.

Altre persone, quanto sono invitate, pur divertendosi grandemente e godendo dei momenti lieti che l’evento regala loro, non smettono mai di “buttare l’occhio al cibo e alla tavola”, per non perdere nessuna portata di loro espresso gradimento.

Infine occorre evidenziare come altre persone, meno dinamiche e per nulla interessate agli accadimenti sociali e di pubbliche relazioni che la ricorrenza offre loro, non si allontanano mai dalla tavola, che “presidiano con accanimento”, salvo alzarsi ma solo per poter correre, prima delle altre persone, ai tavoli dei vari buffet, in modo da non perdere neppure una piccola parte di tutto quanto viene servito o messo a disposizione da chi ha organizzato l’evento festoso.

Accettiamoci ora, simpaticamente, di ricercare, su di noi, quando ci capita di essere invitati a qualche cerimonia o evento importante, qualche “prezioso indizio” che ci faccia meglio comprendere in quale di questi gruppi ci ritroviamo più a nostro completo agio e/o ci sentiamo più di appartenere:

  • Siamo stati i più veloci a raggiungere il tavolo degli aperitivi, stuzzichini e degli aperitivi?
  • Siamo stati, ancora una volta tra i primi a sederci a tavola, ad assaggiare il pane o a mescere acqua o del buon vino?
  • Abbiamo osservato bene il menù presente al tavolo o ci siamo informati su quali cibo ci saranno serviti, in modo da non perdere nessuna portata a noi gradita?
  • Abbiamo “curato a vista” i camerieri e il personale di sala, per poter chiedere loro il bis, delle portate che ci sono particolarmente piaciute?
  • Abbiamo “spuntato” e preso buona nota dei cibi del menù che ci sono stati serviti e di quelli “ancora non pervenuti” alla nostra attenzione?
  • Siamo stati veloci nell’approfittare della distrazione degli altri commensali, per assicurarci l’ultima fetta rimasta nel piatto centrale di portata?
  • Siamo attenti degustatori o abbiamo sempre la mente un poco più avanti, tesa a desiderare la portata successiva e davvero accattivante?
  • Aspettiamo il carrello dei dolci con lo stesso desiderio e la stessa bramosia con cui ci siamo gettati sugli antipasti?
  • Siamo, almeno un poco, delusi e rammaricati, quando il pranzo, per quanto ricco, sontuoso e variegato sia stato, sta volgendo al termine e ci stanno servendo il caffè?

Se dovessimo accorgerci di fare parte del gruppo molto attivo e dinamico degli invitati, prendiamone atto con soddisfazione e, certamente, il giorno dopo l’evento non avremo assolutamente il timore di aver trasgredito eccessivamente a tavola.

Se dovessimo prendere atto di essere stati meno attivi e dinamici, durante tutto il festeggiamento cui abbiamo preso parte e molto più interessati a non farci sfuggire i cibi che erano da noi meglio graditi, consoliamoci e “guardiamo avanti”! La prossima occasione di essere invitati potrebbe essere “quella giusta” per correggere positivamente il tiro, divertirci di più e pensare meno al cibo.

Qualora, inesorabilmente, dovessimo prendere doverosamente atto che il cibo è stato davvero, sempre e costantemente, al centro dell’evento cui abbiamo partecipato, non scoraggiamoci affatto! Il primo passo, per risolvere ogni problema, non solo alimentare, nella vita, è, infatti, prenderne coscienziosamente atto! Solo allora potremo ricercare, da soli o facendoci aiutare da professionisti seri e preparati, come iniziare un percorso graduale di “valorizzazione” e non di “esagerazione” del cibo assunto, anche durante le feste e le ricorrenze alle quali prendiamo parte.

Ricordiamoci, inoltre, che “Dieta”, dalla parola Greca “Diaita”, non significa certamente declinare un invito importante, non partecipare ad un festeggiamento o non degustare portate e cibi davvero ben preparati e magnificamente presentati in tavola, ma se apparteniamo alla categoria degli invitati che apprezzano solo l’eccesso di cibo e non la festa, come evento lieto a 360 gradi, forse è bene che iniziamo a riflettere sull’importanza, per tutti noi e in ogni circostanza, del piacere di mangiar sano!

Dr. Roberto Vergani, Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione

Via XXIX Maggio 34/A – 20025 – Legnano (Milano)

Tel. 0331 543150 – Mail studiovrgvergani@gmail.com

SITO INTERNET: www.robertovergani.com/

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